Non ero mai stato a L'Aquila e visitarla nel profondo come ho fatto domenica.
Ho provato anch'io le stesse sensazioni di quanti mi hanno accompagnato, specie nel vedere come le strutture di consolidamento abbiano ingabbiato le case e le architetture in maniera tale non da proteggerle, ma piuttosto da impedirne la loro "rinascita".
Ecco, una città in gabbia che non è morta, ma che spera e combatte per uscirne fuori.
Un sentito ringraziamento al gruppo di arsetnatura che mi ha dato l'opportunità di raccontare L'Aquila dal mio punto di vista.
Ciao Marco,
RispondiEliminai tuoi disegni sono bellissimi ed emozionanti, dev'essere stata un'esperienza intensa e indimenticabile visitare l'Aquila e documentare il suo stato attuale. Sono molto colpita da questa sensazione di disfacimento che ancora non lascia intravedere l'inizio di una rinascita. Spero tanto che qualcosa possa presto cambiare.